Viviamo di più, ma perché ci ammaliamo di più di malattie cronico-degenerative?

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Viviamo più a lungo, ma ci ammaliamo di più di malattie cronico-degenerative come Alzheimer, Parkinson, diabete, cancro, ecc.. Non sarà causa della nostra dieta e stile di vita?

In effetti, grazie alle conoscenze della genomica e nutragenomica, si è potuto comprendere che i nostri geni sono sensibili a come viviamo e a come mangiamo.

In particolare una scienza che si chiama “epigenomica” sta comprendendo come l’ambiente influenzi l’espressione genetica del nostro DNA a dare quello che il nostro fenotipo, cioè quello che siamo fisicamente ed internamente. Nei nostri geni, ci sono scritte le suscettibilità individuali verso le malattie che si potranno esprimere solo se una serie di fattori epigenetici si verificheranno.

Per comprendere meglio le origini delle malattie cronico-degenerative, dobbiamo fare un salto nel lontano passato all’uomo paleolitico che viveva circa 10.000 anni fa, si perchè il nostro patrimonio genetico è rimasto praticamente lo stesso di quell’uomo e non ha fatto in tempo ad evolvere rispetto ai rapidi cambiamenti degli ultimi millenni dall’avvento dell’agricoltura all’età moderna. Quell’uomo viveva di caccia e raccoglieva ciò che di commestibile trovava nel suo territorio. Respirava aria pulita, si stressava solo per cacciare o lottare ma non conosceva lo stress cronico dei nostri giorni, correva, si stancava e riposava ma non conosceva la sedentarietà e mangiava carne di cacciagione, frutta di stagione, semi, verdura. Non cosceva i prodotti dell’agricoltura, non coscevano i cereali, il latte (se non quello dell’attamento), i lieviti, i carboidrati raffinati, té, caffé, vino, sale, grassi vegetali, burro, dolciumi e nemmeno lo zucchero. Ma se il DNA dell’uomo paleolitico vissuto 10.000 anni fa è simile al nostro ma aveva uno stile di vita differente come anche gran parte degli alimenti, cosa potrà accadere alla nostra salute se i nostri geni sono così sensibili a tutto questo? Una maggiore suscettibilità ad ammalarci. Infatti, quell’uomo che immaginiamo forte e peloso, era proprio robusto, con ossa pesanti e alta statura, era meno longevo perchè non conosceva ne norme igieniche, ne antibiotici o le terapie contro le malattie acute successo dei giorni nostri.

La vita odierna frenetica non ci da il tempo di recuperare, trasformando gli stress da acuti a cronici, siamo più sedentari, mangiamo alimenti industriali pieni di conservanti, additivi, grassi vegetali idrogenati, carni trattate, animali mal alimentati, carboidrati raffinati (pasta, pane bianco, biscotti, merendine, ecc..), latte, lieviti, zuccheri e così via; e tutto questo senza limiti di quantità avendo sempre il frigo pieno.

Le conseguenze: insulino resistenza, ipercolesterolemia, infiammazione, ossidazione, acidficazione, aterosclerosi, glicazione (attacco degli zuccheri alle proteine), catabolismo, cause comuni di gran parte delle malattie cronico-degenerative di cui oggi ci ammaliamo.

Occorre, dunque, fare un momento di riflessione e rivedere i nostri stili di vita e alimentari e ricordare che ancora oggi esistono popolazione su questa terra (es.:Okinawa) in cui non si conoscono molte delle malattie croniche delle nostre società con record di longevità. Il segreto sta del nostro benessere è scritto nel nostro passato e lo possiamo leggere nei nostri geni..

Dr Enrico Bevacqua